Oggetto di dibattito e di ricerca per molto tempo, le statine, oggi, sono considerati dei farmaci che non aumentano i rischi di una patologia microvascolare diabetica.

Tempo fa, quando si parlava di statine, ovvero di quei farmaci utili sia per combattere il colesterolo che per prevenire danni cardiovascolari in soggetti a rischio, l’ago di una immaginaria bilancia oscillava sempre più marcatamente: pur ben tollerate, le statine potevano avere delle pesante contro indicazioni, particolarmente connesse al diabete.

Una nuova analisi condotta in Danimarca dai Dott. Sune F. Nielsen e Børge G. Nordestgaard, della facoltà di scienze sanitarie e mediche dell’Università di Copenhagen, ha dimostrato come le statine non aumentano il rischio di malattie microvascolari, in particolar modo in quei pazienti che hanno assunto i farmaci prima di aver ricevuto una diagnosi di diabete.

La preoccupazione che le statine possano aumentare il rischio di sviluppo del diabete di tipo 2, è stata sollevata negli ultimi anni. Questo nuovo studio che coinvolge quasi 63.000 individui, ha mostrato un numero statisticamente più basso di retinopatia diabetica, neuropatia, piede diabetico e cancrena tra i pazienti con diabete che hanno iniziato ad usare le statine prima della loro diagnosi di diabete, rispetto a coloro che non hanno utilizzato le statine prima di sviluppare il diabete.

Mentre i risultati possono essere rassicuranti per quanto riguarda l’uso delle statine dal momento che non aumentano il rischio di malattia microvascolare, non sono sufficienti, invece, a sostenere un ruolo protettivo  e sull’argomento si richiede sempre una prudente interpretazione.

“Massimo” sforzo per eliminare l’errore

Il campione di pazienti comprende una parte di utilizzatori di statine selezionati casualmente e altri che non assumono il farmaco con un età compresa tra i 40 anni e più anni, in cui il diabete è stato diagnosticato tra il 1996 e il 2009.

In un follow-up mediano di circa tre anni, la retinopatia diabetica si è sviluppata in 2866 pazienti, la neuropatia diabetica in1406, la nefropatia diabetica in 1248  e la cancrena del piede in 2392.

Rispetto a coloro che non usavano statine prima della loro diagnosi di diabete, l’incidenza cumulativa di 3 di queste 4 complicanze microvascolari risultava significativamente più bassa.

I risultati sono stati simili dopo che i ricercatori hanno controllato i decessi entro il periodo di studio e dopo aver incluso tutti i quasi 190.000 pazienti con diabete prelevati a campione. Il trend dei valori abbinati ha anche evidenziato risultati simili, probabilmente perché le persone che assumono statine possono avere consultato i loro medici con maggiore frequenza e quindi aver ricevuto una diagnosi di diabete precoce.

L’unico dato che ha fatto la differenza è stato il calcolo post hoc dei pazienti sottoposti a terapia antipertensiva nei 2 anni precedenti la diagnosi di diabete. Dopo ciò, il rischio di nefropatia diabetica è stato significativamente più basso rispetto ai pazienti che assumono statine.

Come già dimostrato in studi precedenti, l’uso di statine ha leggermente aumentato il rischio di diabete in via di sviluppo.

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