Consulente oculista: Prof. Dr. med. Andrea Cusumano

L’angiografia è un esame diagnostico che permette di visualizzare e fotografare in modo molto dettagliato i vasi sanguigni del fondo oculare. Questa tecnica consente di diagnosticare patologie retiniche di origine vascolare, di pianificare e guidare con elevata precisione l’esecuzione dei trattamenti e di monitorarne gli effetti. L’esame è minimamente invasivo e prevede l’utilizzo di un mezzo di contrasto innocuo che viene iniettato in una vena del braccio. La presenza del colorante nel circolo sanguigno permette di visualizzare la componente vascolare della retina (quando il mezzo di contrasto utilizzato è la fluoresceina) o della coroide (quando il mezzo di contrasto è il verde indocianina). Il fondo oculare viene analizzato a pupille dilatate con uno strumento speciale denominato angiografo. L’intera procedura richiede meno di mezz’ora, è indolore e solitamente non presenta effetti collaterali.

L’angiografia a fluorescenza

L’angiografia 

L’angiografia è un esame diagnostico che permette di visualizzare in modo estremamente dettagliato i vasi sanguigni del fondo oculare; mediante questa tecnica si ottengono delle immagini digitalizzate della rete vascolare della retina o dello strato sottostante, la coroide, consentendo all’oculista di diagnosticare patologie di origine vascolare, stabilire la cura più idonea, guidare con estrema precisione eventuali interventi laser e monitorarne gli effetti.

L’angiografia si avvale dell’utilizzo di un mezzo di contrasto innocuo. Il mezzo di contrasto viene iniettato in una vena del braccio, entra nel circolo sanguigno e, dopo qualche secondo, raggiunge i vasi dell’occhio. L’esame viene effettuato mediante uno strumento molto sofisticato, l’angiografo, che illumina il fondo dell’occhio con una luce di lunghezza d’onda appropriata per far “risaltare” il colorante contenuto nei vasi; questo emette una luce che viene captata dal sistema ottico dell’angiografo che, grazie a un programma computerizzato, ricostruisce un’immagine digitalizzata precisa e dettagliata dei vasi sanguigni analizzati.

L’analisi del fondo oculare mediante angiografia deve essere effettuata con le pupille dilatate, quindi, prima di iniettare il colorante in vena, sulla superficie degli occhi del paziente che si sottopone all’esame vengono instillate alcune gocce di un collirio midiatrico. Per effettuare l’intera procedura sono necessari meno di 30 minuti.

L’angiografia a fluorescenza per esaminare la retina (FAG)

L’angiografia a fluorescenza con fluoresceina (FAG) per esaminare la retina

L’angiografia a fluorescenza con fluoresceina (FAG) utilizza come mezzo di contrasto la fluoresceina, un colorante che permette di analizzare i vasi sanguigni della retina (ma non dello strato sottostante, la coroide). Durante l’esecuzione della FAG, l’angiografo emette una luce blu che fa illuminare la fluoresceina contenuta nei vasi sanguigni: la luce emessa a sua volta dalla fluoresceina viene rilevata dall’angiografo, che ricostruisce un’immagine digitalizzata precisa e dettagliata dello strato vascolare della retina.

L’angiografia a fluorescenza per esaminare la coroide (ICGA)

L’angiografia con verde indocianina (ICGA) per esaminare la coroide

L’angiografia con verde indocianina (ICGA) utilizza come mezzo di contrasto il verde indocianina (ICG), un colorante che permette di analizzare i vasi sanguigni della coroide (lo strato vascolare presente sotto la retina). I vasi sanguigni della coroide non possono essere esaminati utilizzando la fluoresceina, perché la fluorescenza emessa da questo colorante all’interno dei vasi sanguigni della coroide viene schermata (nascosta, coperta) da uno strato di cellule pigmentate presenti nella retina stessa. Il verde indocianina (ICG) emette una luce a lunghezza d’onda differente da quella rilasciata dalla fluoresceina, si tratta di una luce infrarossa in grado di passare attraverso le cellule pigmentate della retina e che può essere quindi rilevata dall’angiografo per ricostruire l’immagine dello strato vascolare della coroide.

Effetti collaterali dell’angiografia

L’angiografia è un esame indolore e non presenta effetti collaterali importanti. Dopo l’esame si può avere ipersensibilità alla luce a causa della dilatazione delle pupille, per questo motivo è buona norma portare con sé degli occhiali da sole da indossare quando si esce dallo studio oculistico. Dopo l’angiografia, sempre a causa della dilatazione delle pupille, la visione risulta offuscata, si consiglia perciò al paziente di venire accompagnato da una persona che possa riportarlo a casa dopo l’esame.

La somministrazione endovenosa del colorante può avere dei lievi effetti collaterali, ad esempio:

  • visione oscurata o leggermente colorata per qualche minuto dopo l’esame,
  • colorazione giallastra della pelle per alcune ore,
  • urine di colore arancio scuro o giallo fino a 24 ore dopo l’esame,
  • sensazione di bruciore in corrispondenza del punto del braccio dove è stata effettuata l’iniezione, causata dalla fuoriuscita di un po’ di colorante dalla vena.

Le reazioni allergiche alla fluoresceina sono molto rare, quando si presentano, esse possono manifestarsi come dermatite allergica, prurito o difficoltà respiratoria. Queste reazioni vengono solitamente trattate con un antistaminico o un cortisonico orale o iniettabile, a seconda dalla severità dei sintomi.

Il colorante ICG contiene iodio, pertanto esso non può essere somministrato a persone che sono allergiche a questo elemento. Prima di sottoporsi ad angiografia con ICG è assolutamente necessario che il paziente informi l’oculista circa la possibilità dell’esistenza di un’allergia allo iodio. Un’allergia a questo elemento può essere sospettata, ad esempio, se si è allergici ai frutti di mare – che contengono iodio – o ai mezzi di contrasto iodati per i raggi X.

Al fine di non correre alcun rischio con l’insorgenza di un’eventuale reazione allergica, evento molto raro ma assolutamente da non sottovalutare, è di fondamentale importanza che l’esame venga sempre effettuato in presenza di un anestetista esperto.

Patologie che possono essere diagnosticate e monitorate mediante angiografia

L’angiografia permette di diagnosticare e monitorare diverse patologie oculari di origine vascolare, tra queste possiamo annoverare:

  • le maculopatie degenerative,
  • la retinopatia diabetica,
  • le occlusioni della vena retinica,
  • l’edema maculare.
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