Consulente oculista: Prof. Dr. med. Andrea Cusumano di Rome Vision Clinic

La contrazione del corpo vitreo, un fenomeno frequente in età avanzata, può provocare un’alterazione della superficie retinica e stimolare la formazione di un tessuto pseudocicatriziale denominato pucker maculare o membrana epiretinica. Il pucker maculare determina un raggrinzimento della macula – la regione centrale della retina responsabile della visione fine e dettagliata – e quindi  una distorsione della visione centrale. Il pucker maculare deve essere diagnosticato e monitorato con estrema precisione mediante la tomografia a coerenza ottica (OCT); quando i sintomi sono lievi, non è necessario alcun trattamento, non appena il deficit visivo diviene marcato è necessario rimuovere il pucker chirurgicamente mediante un intervento di vitrectomia.

La vitrectomia per la cura del pucker maculare

La retina e la macula

La retina è un tessuto nervoso altamente specializzato che si trova nella parte interna e posteriore dell’occhio; essa è in grado di percepire i raggi luminosi riflessi dagli oggetti e dalle persone che ci circondano e trasformare tali impulsi luminosi in impulsi nervosi. Gli impulsi nervosi vengono inviati al cervello attraverso il nervo ottico e lì essi vengono elaborati e riconosciuti come immagini.

La macula è la parte centrale della retina, quella più ricca di fotorecettori (coni e bastoncelli) e pertanto responsabile della visione fine e dettagliata (visione centrale), quella che ci permette di vedere i particolari e svolgere tutte le attività quotidiane più importanti quali riconoscere un volto, leggere, lavorare, guidare etc.

Il pucker maculare cause e sintomi

Il pucker maculare: cause e sintomi

La cavità dell’occhio contiene una sostanza gelatinosa trasparente chiamata corpo vitreo o umor vitreo (o semplicemente vitreo) che è in stretto contatto con la retina (in particolare, la membrana ialoidea – la parte più esterna del vitreo – è in stretto contatto con la membrana limitante interna – la porzione più “anteriore” della retina. Con l’invecchiamento, il corpo vitreo va incontro a delle trasformazioni chimico-fisiche che lo rendono meno fluido e lo inducono a contrarsi: quando ciò accade, il corpo vitreo si distacca dal polo posteriore dell’occhio, e quindi dalla retina, un fenomeno chiamato distacco posteriore del vitreo (PVD, dall’inglese Posterior Vitreous Detachment). Generalmente, il corpo vitreo si distacca dalla retina senza causare problemi, talvolta però il distacco stimola la formazione di un tessuto fibrotico a livello dell’interfaccia tra il vitreo e la macula, dando origine a una membrana pseudocicatriziale denominata pucker maculare o membrana epiretinica, che può andare incontro a deformazione e raggrinzamento e causare un deficit visivo più o meno importante.

Esistono diverse patologie oculari che possono essere messe in relazione con l’insorgenza del pucker maculare, tra queste troviamo:

  • distacco del vitreo,
  • rotture o distacco della retina,
  • infiammazione intraoculare,
  • grave trauma oculare causato da un intervento chirurgico o da un infortunio,
  • malattie dei vasi sanguini della retina.

Il pucker maculare provoca una visione centrale sfuocata e distorta. Solitamente il deficit visivo dovuto al pucker maculare non è particolarmente grave, talora però il livello di alterazione della superficie retinica è tale da non permette più lo svolgimento delle normali attività quotidiane che dipendono dalla visione fine e dettagliata, come ad esempio leggere, lavorare, guardare la TV o guidare.

sintomi del pucker maculare e la loro entità possono variare molto; tra i sintomi più comuni possiamo annoverare:

  • visione centrale sfuocata,
  • vista distorta o ondeggiante,
  • zone grigie o appannate nella visione centrale,
  • presenza di un punto parzialmente cieco nella visione centrale.

Come si diagnostica la presenza del pucker maculare

Come si diagnostica la presenza del pucker maculare

Il pucker maculare può essere diagnosticato grazie a esami diagnostici specifici che permettono di esaminare accuratamente la retina, in particolare la tomografia a coerenza ottica (OCT), che consente di acquisire immagini molto dettagliate della struttura retinica, permettendo di evidenziare la presenza e l’evoluzione del pucker maculare.

La vitrectomia per la cura del pucker maculare

La vitrectomia per la cura del pucker maculare

Quando il pucker maculare determina sintomi lievi non è necessario alcun trattamento; una variazione nella prescrizione degli occhiali da vista o l’uso di lenti multifocali possono migliorare sensibilmente la visione. Colliri, farmaci e trattamenti laser non migliorano la vista danneggiata dal pucker maculare.

Quando il pucker maculare determina sintomi più gravi, si consiglia un intervento chirurgico denominato vitrectomia, che consiste nella rimozione del vitreo – che ha indotto la formazione del pucker maculare – e del tessuto pseudocicatriziale.

La vitrectomia viene effettuata utilizzando strumenti di microchirurgia oculare di altissima precisione, che vengono introdotti all’interno dell’occhio attraverso piccole incisioni nella sclera (la parte bianca dell’occhio); durante l’intervento, un microscopio speciale (il microscopio operatorio) permette al chirurgo di osservare l’interno dell’occhio. Il corpo vitreo viene tagliato e successivamente aspirato grazie al vitrectomo – uno strumento che ha la forma di una microcannula che può essere inserita nella sclera – e viene sostituito da un materiale biocompatibile – solitamente un gas oppure olio di silicone – che viene iniettato attraverso una seconda microcannula. L’olio di silicone deve essere rimosso mediante un secondo intervento, mentre il gas viene lentamente riassorbito dall’occhio e sostituito dall’umor acqueo, il liquido trasparente che viene prodotto nella camera anteriore dell’occhio.

La vitrectomia è effettuata in sala operatoria e, a seconda dei casi, può durare diverse ore; durante l’intervento si possono abbinare altri tipi di chirurgie oculari, come l’intervento di cataratta o, in caso di distacco di retina, il cerchiaggio sclerale o un trattamento laser.

Il post-operatorio dell’intervento di vitrectomia presenta alcuni fastidi. Se il corpo vitreo è stato sostituito da un gas, per tutto il periodo in cui il gas permane all’interno dell’occhio la testa deve essere mantenuta in una posizione “a faccia in giù”; il mantenimento scrupoloso di questa posizione è di fondamentale importanza per la riuscita dell’intervento, poiché fa in modo che il gas eserciti sulla retina la pressione necessaria per farla rimanere nella sua posizione fisiologica, facilitandone la rimarginazione. Nel periodo in cui il gas permane all’interno dell’occhio bisogna assolutamente evitare di viaggiare in aereo o in montagna, onde evitare repentini e pericolosi sbalzi della pressione intraoculare. Durante il periodo di guarigione, bisogna inoltre evitare sforzi e movimenti bruschi della testa e degli occhi.

Dopo un intervento di vitrectomia si può presentare una certa dolenzìa, in questi casi l’oculista potrà prescrivere dei farmaci antidolorifici.

Rischi della vitrectomia

L’intervento di vitrectomia presenta diversi rischi; tra i più frequenti possiamo elencare:

  • infezioni oculari,
  • emorragia oculare,
  • distacco di retina,
  • innalzamento della pressione oculare,
  • formazione accelerata di una cataratta,
  • ipovisione.

Prima di decidere di sottoporsi a un intervento di vitrectomia è molto importante discutere con il proprio oculista dei benefici e dei potenziali rischi di questa procedura. Oggigiorno, in particolar modo se eseguita da specialisti esperti, la vitrectomia è un intervento chirurgico di successo. Talvolta, anche se la procedura è stata eseguita correttamente, può essere necessario un secondo intervento.

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