Può una soluzione innovativa per un disturbo fastidioso alla vista avere degli effetti collaterali abbastanza rilevanti? Purtroppo si.

SAN DIEGO – Forse il nome non vi dice granchè ma la Ocriplasmina è una portentosa molecola che, se iniettata nell’occhio, favorisce la cura per la trazione vitreomaculare, ovvero un anomalo distacco del vitreo dalla retina che pericolosamente può dannegiarne la struttura.

Secondo un recente studio molti pazienti hanno mostrato alcuni effetti collaterali dopo essere stati sottoposti al trattamento con questa molecola.

Durante un importante summit nel New Jersey, il dottor. Sumit Shan ha dichiarato che gli effetti enzimatici dell’ocriplasmina non possono essere limitati al corpo vitreo.

Subito dopo che il suo utilizzo per via intravitreale è stato approvato dalla US Food and Drug Administration (FDA) nel mese di ottobre 2012, diversi rapporti avevano, però, già collegato l’uso dell’ocriplasmina a disfunzioni visive transitorie, che sembravano risolversi in alcuni pazienti, ma non in tutti.

Per scoprire la portata di tale fenomeno, il dott. Shan e la sua equipe hanno svolto un’indagine tra gli oftalmologi specialisti in retina e alcuni di loro hanno segnalato ben 179 casi di calo repentino dell’acuità visiva – un tasso di incidenza del 16,95%.

I medici intervistati hanno riportato una serie di effetti negativi; tuttavia, solo il 15,9% ha segnalato questa problematica alla FDA.

Tabella. Effetti collaterali con Ocriplasmina

Evento Percentuali
Fluido sub-maculare o distacco di retina sieroso 10.23
discromatopsia 9.09
Progressione della trazione vitreo-maculare in foro maculare 8.71
Distacco retinico 2.65
Rottura retinica 1.99
Difetto pupillare afferente 1.80
Elettroretinogramma anomalo 0.57
Instabilità del cristallino 0.38
Vasculite 0.28

Lo studio, secondo il dottor Shah, ha diverse limitazioni, riconosce il dottor Shah, dal momento che alcuni effetti collaterali possono essere stati tralasciati e questi avrebbero potuto incidere sensibilmente sull’incidenza percentuale. Tuttavia, sulla base di questi risultati, il dottor Shah ha invitato i medici a discutere di potenziali problemi con i loro pazienti come parte del processo del consenso informato. Ha inoltre incoraggiato i medici a segnalare gli effetti collaterali alla FDA attraverso il comitato di sorveglianza terapeutico ASRS.

L’Ocriplasmina rimane un’opzione importante, ha detto il moderatore della sessione Marcos Avila, MD, professore di oftalmologia presso l’Università Federale di Goiás a San Paolo, in Brasile, che non era coinvolto nello studio e che prosegue sostenendo come sia troppo presto per trarre conclusioni sugli effetti collaterali, dal momento che non è chiaro se essi siano prodotti dalla somministrazione del farmaco o già presenti ma non diagnosticati.

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